Sbirri buoni e sbirri cattivi
Ho sempre odiato chi generalizza, chi fa di ogni erba un fascio, forse per la mia avversione nei confronti dei fasci. E tra le generalizzazioni più fastidiose un posto di rilievo è occupato da quella riassunta nella stupidissima sigla A.C.A.B.: forse anche perché mio padre, con cui condivido l’avversione per i fasci, ha indossato per più di vent’anni una pistola e una divisa. Da vigile urbano, che non è come dire un vero e proprio sbirro, ma insomma più o meno.
Non ho mai sopportato chi dice che tutti gli sbirri sono bastardi, ma non solo perché conosco e voglio bene a mio padre. E neanche perché Pasolini si schierava dalla parte dei poliziotti proletari contro i manifestanti borghesi. Più che altro, A.C.A.B. mi ha sempre fatto incazzare perché è evidente che non tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine sono bastardi. Come non tutti gli imprenditori sono evasori e, per la cronaca, non tutti i politici sono ladri.
Il primo esempio che mi viene in mente sono i magistrati che facevano la scorta a Falcone. Anche quelli sono bastardi, acabisti? Anche loro hanno solo approfittato del potere della divisa, della pistola e del manganello per sfogare la propria violenza su persone innocenti o comunque non meritevoli di botte e proiettili? No, mi pare ovvio.
E quei carabinieri, quei poliziotti, quegli sbirri che senza finire sui giornali mettono ogni giorno a repentaglio la propria vita per salvaguardare quella di chi è vittima di reati, di soprusi, di violenza?
E il commissario Montalbano, anche lui un bastardo? Ecco, a questo punto neanche il più severo acabista ha il coraggio di dire che il funzionario creato da Camilleri è meritevole di insulti. Molto probabilmente, è lo sbirro più amato dagli italiani. E sapete perché? No, non tanto perché tanto è un personaggio fittizio e quindi non ha senso odiarlo. Piuttosto, perché Montalbano agisce sempre e comunque a fin di bene.
Il commissario di Vigata non applica i regolamenti, lui risolve problemi, per usare un’espressione rubata a un’altra opera di finzione. Montalbano analizza i casi e le persone e si comporta sempre con l’obiettivo di far prevalere la giustizia, anche se nel farlo trasgredisce qualche regola. Montalbano capisce come stanno le cose, e “usa” le leggi per far sì che le cose vadano come è giusto che vadano.
Montalbano, per dire, non urlerebbe mai “caricate” ai suoi uomini per fronteggiare un gruppo di operai in sciopero. Montalbano non permetterebbe mai neanche a Fazio e Augello di restare impuniti qualora questi si macchiassero di episodi di violenza (che è ben diversa dalla forza). Perché lui sa che fare lo sbirro è difficile, sa che si può anche sbagliare, ma sa soprattutto che l’unico vero obiettivo cui deve tendere nel proprio lavoro è la giustizia (che è abbastanza diversa dalla giurisprudenza, a quanto pare).
Purtroppo, invece, fuori da Vigata le cose vanno in modo assai diverso. Come Montalbano, quasi tutti i suoi colleghi “veri” sanno che per far trionfare la giustizia è fondamentale (e tautologico) essere giusti. Ma a differenza sua, molti non capiscono che non basta essere onesti e incorruttibili per svolgere bene i propri compiti. E a differenza del commissario, molti sbirri “usano” le leggi e i regolamenti per far sì che le cose vadano come loro vogliono che vadano, anche quando sbagliano a decidere e ad agire.
Lo so, il mestiere di chi porta divisa, pistola e manganello per vivere non è facile. Pochi soldi, pochi mezzi. Ma purtroppo non si può perdonare chi sbaglia, se chi sbaglia non ammette i propri errori. E non si può più accettare che siccome è un lavoro malpagato allora si possa sorvolare su certe doti professionali indispensabili al lavoro di sbirro. La pazienza, la tolleranza, la sopportazione, tutto purché prevalgano i diritti e non la prevaricazione.
Siamo al punto di non ritorno, temo. Se anche il funzionario di polizia che ha ordinato “caricate” ai suoi uomini davanti a un gruppo di operai che assolutamente non li volevano attaccare né volevano far male a nessuno né danneggiare alcunché dovesse farla franca, ho paura che non potremo più fermare la diffusione dell’odio verso le forze dell’ordine. Se anche una famiglia che da cinque anni chiede giustizia con dignità e rispetto delle istituzioni dovesse essere vittima delle colpe di un corpo che si protegge sempre e comunque, credo proprio che sarà difficile tornare indietro, soprattutto se da quello stesso corpo arrivano dita medie esibite in aula e camuffate da comunicati sindacali. Sarà difficile convincere gli italiani che considerare 4 lettere un modo per definire migliaia di persone è un’idiozia, se chi si comporta da idiota non viene mai punito quando porta una divisa.
E allora faccio appello a voi, sbirri buoni. Voi che come noi amate Montalbano per come fa il suo lavoro. Voi che ogni giorno vi impegnate per proteggere gli altri prima di voi stessi, anche se per uno stipendio da fame. Voi che avete scelto il vostro lavoro come un medico sceglie il suo: per fare del bene agli altri. Vi chiedo di venire allo scoperto, per una volta, non per la solidarietà tra colleghi ma per quella, ben più importante, tra cittadini di uno Stato di diritto.
Aiutate l’opinione pubblica a far condannare i colpevoli, come vi hanno insegnato. Ma fatelo anche quando i colpevoli hanno la vostra stessa divisa, prima che il fango che giustamente li ricopre arrivi a sporcare irrimediabilmente anche voi.